È stata valutata l'efficacia di due strategie di riduzione della dose dopo aver raggiunto la malattia controllata nei pazienti con artrite reumatoide durante 1 anno di follow-up.
In uno studio multicentrico randomizzato in singolo cieco, sono stati inclusi pazienti con artrite reumatoide che hanno raggiunto una malattia controllata, definita come punteggio di attività di malattia ( DAS ) minore o uguale a 2.4 e una conta delle articolazioni gonfie ( SJC ) minore o uguale a 1, trattati con farmaci antireumatici modificanti la malattia convenzionali sintetici ( csDMARD ) e un inibitore del TNF.
I pazienti eleggibili sono stati randomizzati a ridurre gradualmente i csDMARD o gli inibitori del TNF.
Il farmaco veniva ridotto se l'artrite reumatoide era ancora sotto controllo, riducendo il dosaggio a metà, un quarto e successivamente interrompendo la somministrazione.
L'esito primario era la proporzione di pazienti con riacutizzazione della malattia, definita come DAS maggiore di 2.4 e/o SJC maggiore di 1.
Gli esiti secondari erano DAS, European Quality of Life-5 Dimensions ( EQ5D ) e capacità funzionale ( Health Assessment Questionnaire Disability Index HAQ- DI ) dopo 1 anno e nel tempo.
In totale 189 pazienti sono stati assegnati in modo casuale alla riduzione dei csDMARDs ( n=94 ) o alla riduzione degli anti-TNF ( n=95 ).
I tassi di esacerbazioni cumulative nei gruppi di riduzione dei csDMARD e degli anti-TNF sono stati, rispettivamente, 33% e 43% ( P=0.17 ).
DAS, HAQ-DI e EQ-5D medi non differivano tra i gruppi di riduzione dopo 1 anno e nel tempo.
Fino a 9 mesi, i tassi di esacerbazione riducendo i csDMARD o gli inibitori del TNF sono stati simili. Dopo 1 anno, è stata rilevata una differenza non-significativa del 10% a favore della riduzione dei csDMARD.
Pertanto, la riduzione degli inibitori di TNF è risultata non-superiore alla riduzione dei csDMARD. ( Xagena2019 )
van Mulligen E et al, Ann Rheum Dis 2019; 78: 746-753
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